Per molti di noi viene difficile pensare a quello che sarà la nostra pensione, e sbagliando, si rimanda il tutto a pochi anni dalla fine dell’attività lavorativa.
Si rischia di scoprire in quel momento che la nostra aspettativa di una pensione adeguata sia ormai una montagna troppo alta da scalare per le risorse che avremo a disposizione.
Anche se appartengo al mondo assicurativo questo blog non vuole vendere niente, ma bensì aiutare a comprendere un sistema che negli ultimi vent’anni ha sostenuto un mutamento storico, trasformandosi da un sistema automatico e garantista ad uno più meritocratico e personalizzato, dove è necessario imparare le regole ed i meccanismi al più presto.
L’Italia, come per altre cose, è il paese delle contraddizioni: Oggi abbiamo il sistema pensionistico tecnicamente più avanzato tra i paesi industrializzati ma ci troviamo quasi del tutto analfabeti nel saperlo comprendere.
Fino a vent’anni fa era semplice calcolare la propria pensione, chi aveva 40 anni di contributi accreditati maturava una pensione pari all’80% della media delle ultime 5 retribuzioni lavorative.
Oggi il computo, oltre ad essere più complesso, include anche una quota di incertezza dovuta alla continua e sistematica evoluzione delle tabelle che lo determina.
Vi sono poi strumenti complementari, con diverse caratteristiche che vanno valutati ed utilizzati a seconda del proprio contesto.
Ho cercato di scrivere le cose in maniera semplice ma nello stesso tempo rigoroso e oggettivo in modo che chiunque interessato o curioso che sia possa migliorare la sua conoscenza in questo settore
Siete liberi tutti di scrivere e portare contributi, perché quel che molti vedono solo come un obbligo possa essere anche l’aspettativa futura di una vita dignitosa una volta usciti dal mondo del lavoro.
Per chi volesse può mandarmi anche una mail: paolo@lanostrapensione.it