La perequazione

LA PEREQUAZIONE AUTOMATICA DELLE PENSIONIdiagramma
Fino a questo punto abbiamo analizzato cosa matureremo al primo anno di pensione utile.

E’ però ugualmente importante capire se la nostra rendita riuscirà a mantenere un potere d’aquisto costante nel tempo.

A tutela dell’effetto inflazione è prevista la perequazione automatica, la quale annulamente aumenta gli importi delle rendite in pagamento al tasso vigente di inflazione. Questa rivalutazione, destinata a tutti i pensionati di qualsiasi ente previdenziale, viene applicata a partire dal 1° gennaio con l’applicazione dell’indice Istat provvisorio sulle previsioni di inflazione in corso; a fine anno viene calcolato l’indice reale e se c’è differenza viene rifatto il calcolo con l’eventuale conguaglio sulla rata di gennaio.

Nell’ottica di un ridimensionamento della spesa previdenziale, però, questo adequamento non viene riconosciuto integralmente per tutte le pensioni, negli ultimi anni passati la rivalutazione intera (100%) veniva accreditata solo alle pensioni di importo lordo complessivo inferiore a 5 volte il trattamento minimo, al di sopra di tale soglia la rivalutazione veniva riconosciuta solo al 75%.
C’è da precisare che in caso di titolarità di più pensioni, gli importi si sommano, e possono perciò determinare il superamento della soglia.

Per gli anni 2012 e 2013, l’ultima riforma ha previsto la sospensione delle rivalutazioni automatiche per i trattamenti pensionistici di importo superiore a 3 volte il trattamento minimo. Come poi ho già scritto nel capitolo della “Riforma Fornero”, alle pensioni d’oro, ovvero di importi elevati, verrà applicato un ticket, precisamente:
 5% per le pansioni di importo complessivo superiore ai 90.000,00 euro e fino ai 150.000,00 euro;
10% per la parte eccedente i 150.000,00 euro e fino a 200.000,00 euro;
15% per la parte eccedente i 200.000,00 euro.

Di fatto a gennaio 2012 le pensioni inferiori ai 1.405,05 euro mensili (3 volte il trattamento minimo) hanno avuto l’incremento del 2,6% per effetto del tasso d’inflazione programmato (o provvisorio). Per cui l’aumento massimo mensile sarà pari a 36,53 euro lordi (1.405,05+36,53=1.441,58).
E’ prevista una clausola di salvaguardia per le pansioni di importo superiore a 3 volte il minimo ma inferiore a tale limite incrementato dalla rivalutazione automatica spettante; in tali casi la rivalutazione è garantita fino a concorrenza del limite maggiorato. In concreto una pensione di importo di 1.430,00 euro avrà garantita una rivalutazione fino a 1.441,58 euro lordi.
Quest’anno i pensionati hanno potuto vantare un credito in quanto l’aumento attribuito in via provvisoria a gennaio 2001 del 1,4% non ha coinciso con quello accertato dall’Istat a fine anno del 1,6%; Per questo sulla rata di pensione di gennaio 2012 è stato riconosciuto un conguaglio dello 0,2% per la perequazione delle pensioni 2011.

Aldilà di questi due anni di sacrifici, il solo fatto di non riconoscere l’intera inflazione per le pensioni lorde superiori ai 2.300,00 euro circa potrà eroderle, facendole perdere annualmente del potere di acquisto, e tanto più l’importo si allontana dal valore della pensione sociale, tanto più questo perdita diventa considerevole.

Ricordo che la pensione ha già un tasso di sostituzione rispetto all’ultimo stipendio da lavoratore che va sempre più a ridursi nel tempo, questo altro effetto potrebbe complicare ulteriormente i nostri fabbisogni.

 

ANNO TASSO INFLAZIONE TRATTAMENTO MINIMO 3 VOLTE IL TRATTAMENTO MINIMO 5 VOLTE IL TRATTAMENTO MINIMO
2011 (PROVVISORIO) 1,40% 467,43 1.402,29 2.337,15
2011 (ACCERTATO) 1,60% 468,35 1.405,05 2.341,75
2012 (PROVVISORIO) 2,60% 480,53 1.441,58 2.402,65


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