FONDI APERTI

I fondi aperti vengono istituiti da banche, compagnie di assicurazione o società di gestione del risparmio, a differenza dei fondi negoziali non necessitano, per la loro istituzione, di un accordo sindacale o comunque associativo con una determinata categoria di lavoratori, ma è sufficiente l’atto istitutivo del gestore.
Quest’ultimo ha l’obbligo di tenere la gestione di questi fondi in maniera separata ed autonoma da ogni altra attività, con l’esclusiva finalità dell’erogazione di prestazioni previdenziali.
L’adesione è aperta a tutti i lavoratori ed è quasi sempre individuale, anche se è possibile stringere accordi aziendali per un’adesione collettiva con condizioni di maggior riguardo.
Come per i fondi chiusi la banca depositaria deve essere un soggetto esterno.
L’organismo di vigilanza ha il compito di verificare che tutti i soggetti si comportino in modo regolare e funzionale alle esigenze degli aderenti.
I prodotti esistenti nel mercato italiano sono piuttosto simili tra di loro, sul sito della Covip potrete trovare delle schede su tutti i fondi attivi, e delle tabelle comparative sia sui costi che su i rendimenti degli ultimi anni.
Per avere dei dati più aggiornati e dettagliati sull’andamento dei fondi (anche chiusi) consiglio di visitare la pagina della Morningstar.
I COSTI
Gli indicatori sintetici di costo (ISC) , che trovate sul sito della COVIP o comunque riportati nelle varie note informative, sono validi strumenti per una comparazione di ampio raggio, ma per una valutazione mirata tra due o tre proposte consiglio di leggere attentamente le note informative.
Ci sono dei costi “una tantum” come le SPESE DI ADESIONE, si pagano solo all’apertura della posizione e solitamente variano dai 25 ai 50 Euro. Altri costi, sempre intorno ai 25 Euro, possono essere richiesti per il TRASFERIMENTO AD ALTRA FORMA PENSIONISTICA, che può essere esercitata dopo 2 anni di permanenza, per il RISCATTO totale o parziale delle quote, nei casi in cui è permesso per legge, e la RIALLOCAZIONE tra i comparti, ovvero la modifica del profilo di investimento scelto, in molti casi uno “swicht” all’anno è gratuito.
In alcuni fondi, pochi fortunatamente, viene chiesta anche una COMMISSIONE SUL VERSAMENTO (in media lo 0,50%) che viene applicata su tutti i singoli versamenti.
Infine vi è la COMMISSIONE ANNUA che viene applicata periodicamente (annualmente o trimestralmente nella maggioranza dei casi) su l’intero montante accumulato, questa si differenzia in base alla linea di investimento scelta, da un valore dello 0,10% per linee riguardanti i TFR fino all’ 1,60% per quelle azionarie.

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